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Il problema di effettuare viaggi ed arrivare con la schiena a pezzi è nato con il primo carro. Ancora ai tempi dell’antica  Roma non c’era nulla di meglio oltre a qualche cuscino e al frazionamento di un viaggio in più giorni. Se leggiamo la famosa satira quinta di Orazio, che narra di un viaggio del poeta sulla via Appia tra zanzare, rane, caldo, sobbalzi.
 

Solo alla fine del 1300 si iniziano a introdurre dei sistemi per salvaguardare il comfort.

Fino ad allora le carrozze ricalcavano la forma e le comodità del carro da trasporto, cioè vasche più o meno rettangolari e comodità vicina allo zero.
Con il passare degli anni si ebbe l’idea di sospendere il cassone su quattro elementi ellissoidali di ferro. Sicuramente la presenza delle balestre da guerra ha fornito l’idea, permettendo di compiere il grande passo.

Agli inizi del 1400 in Ungheria si introdusse una nuova modifica, il sistema di molleggiamento viene perfezionato in quanto l'abitacolo non poggia sul telaio ma rimane sospeso mediante l'uso di catene o cinghie (in Italia questo tipo di carrozza viene detta “alla veronese”). E così piano piano arriviamo ai primi veicoli a motore di fine 800 e ai primi tipi di sospensione in senso moderno.

CENNI STORICI

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